giovedì 8 marzo 2012

Ori Gersht e Alexander Tovborg


Dove: Brand New Gallery, Via Farini 32, 20159 Milano
Quando: da 1 marzo a 4 aprile 2012, da martedì a sabato 11.00-13.00 e 14.30-19.00
Ingresso: gratuito
Sito web: www.brandnew-gallery.com

Alla Brand New Gallery sono attualmente esposti, in sale separate, i lavori di due artisti: Ori Gersht e Alexander Tovborg.
  
Still and forever è la prima personale italiana dell’artista israeliano Ori Gersht. I lavori fotografici con cui si viene accolti entrando nella galleria sono alcune nature morte  la cui forza non si esaurisce nella perfezione della composizione e nell'impatto visivo sicuramente spettacolare, ma sta soprattutto nel fatto che esse sono lo strumento e la testimonianza di una profonda indagine sull’ambigua relazione tra perfezione e caos, tra quiete ed improvvisa distruzione. Molte delle nature morte di Ori Gersht richiamano volutamente famose opere di artisti del passato come quelle di Henri Fantin-Latour o di Juan Sànchez Cotan. Gli scatti sono realizzati attraverso tecniche di stop-motion (o di rallentatore nel caso del video Big Bang) che fermano nel tempo gli istanti salienti dell’esplosione con cui l’artista stesso distrugge le sue composizioni. Il procedimento prevede infatti il preventivo congelamento dei fiori e la collocazione al loro interno di una piccola carica esplosiva. 
Si rimane spiazzati nel vedere come nel giro di pochi secondi e in una manciata di immagini, la quiete iniziale di una composizione floreale perfetta e rassicurante, si possa trasformare in un vortice di schegge colorate che schizzano via senza controllo. Il piccolo trauma iniziale provocato nello spettatore dall’esplosione, si trasforma in un senso di meraviglia, ma anche di dubbio, non appena ci accorgiamo di come quel caos, così destabilizzante e inaspettatamente distruttivo, sembri in realtà risplendere, momento per momento, di una sua perfezione, di un fascino pari o addirittura superiore rispetto a quello della composizione iniziale.
Sempre di Ori Gersht sono poi le opere facenti parte della serie Chasing good fortune, realizzate in Giappone e incentrate sul simbolismo legato alla fioritura dei ciliegi. Le fotografie di questa serie raffigurano paesaggi dall’atmosfera postatomica, che richiamano quindi il disastro di Hiroshima e giocano sullo slittamento metaforico che ha subito il significato del fiore di ciliegio in Giappone: da segno di buon auspicio è diventato nel corso del ‘900 simbolo del sacrificio e della “caduta dal cielo” dei soldati kamikaze.
In Chasing good fortune Ori Gersht sembra essersi calato perfettamente nello spirito e nelle modalità di raffigurazione della tradizione giapponese, tanto che se non si avessero informazioni sull’autore, quei paesaggi così simbolici, rarefatti e delicati potrebbero sembrare davvero creazioni di un artista giapponese.

Giverny è la prima personale italiana dell’artista danese Alexander Tovborg. Le sue opere in esposizione fondono astrattismo e figuratività, spazi con geometrie dai colori vivaci ed altri, fortemente intrsopettivi ed intimi, nei toni del bianco e del grigio. Attraverso questi lavori Tovborg articola un racconto di stampo erotico ambientato fittiziamente nel famoso giardino giapponese di Claude Monet. Alcuni dettagli della narrazione si lasciano scorgere tra le geometrie delle opere, ma molto è lasciato all’immaginazione dello spettatore, che può così cogliere non solo l’erotismo, ma anche la spiritualità e la poesia di cui sono pervasi i lavori facenti parte di Giverny.

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