Dove: Lisson
Gallery, Via B. Zenale 3, Milano
Quando: da 12
aprile a 25 maggio 2012, da lunedì a venerdì 9.30-13.00 e 15.00-18.00
Ingresso:
gratuito
Sito web:
www.lissongallery.com
Negli spazi raccolti e
bianchissimi della Lisson Gallery è da pochi giorni aperta la mostra dedicata
alla produzione in ceramica e marmo di Ai Weiwei, famoso artista di Pechino
noto soprattutto per le sue coraggiose denunce contro il sistema e il governo
cinesi.
A causa del suo blog e
delle sue attività on-line di opposizione al regime, è stato incarcerato per
alcuni mesi nel 2011 ed è tutt’oggi agli arresti domiciliari.
L’esposizione alla Lisson
Gallery è molto contenuta, consta infatti di soli cinque lavori in ceramica e
uno in marmo collocati in parte nello spazio interno della galleria e in parte
nel bellissimo giardino retrostante. Se la quantità - davvero esigua - può
risultare deludente, la qualità delle opere è indiscutibile sia dal punto di
vista artistico che da quello artigianale.
Molta della produzione di
Ai Weiwei è di fatto realizzata da artigiani, e utilizzata dall’artista come
ready-made pronto da colorare o da distruggere in mille pezzi davanti al
pubblico.
Ma alla mostra della
Lisson Gallery ogni singolo pezzo è prodotto a mano dall’artista stesso
condensando perfettamente in ognuno di essi tradizione e innovazione, passato e
contemporaneità.
Ai Weiwei, da sempre
attento alle problematiche sociali e alla contemporaneità in generale, lavora
però con materiali antichissimi come il marmo e la porcellana. Nel totale
rispetto della tradizione e degli altissimi standard decorativi della
lavorazione di questi materiali, l’artista cinese crea opere che per forme,
colori, texture e superfici sono quanto di più contemporaneo ci si possa
immaginare. Una riproduzione in lucida ceramica nera (Oil spill, 2006)
di pozzanghere di petrolio che sembrano vere. Due angurie, realizzate anch’esse
in ceramica e assolutamente realistiche (Watermelons, 2006) sulla cui
superficie sono dipinti e incisi simboli che richiamano gli antichi caratteri
cinesi. Una particolare reinterpretazione di un vaso del periodo Yuan (Ghost
Gu, 2007), un enorme piatto di marmo decorato come se fosse un soffice
pezzo di stoffa (Marble plate, 2010)e infine, nel giardino, un enorme
vaso alto più di due metri (Pillar, 2006) e alcune sfere di lucidissima porcellana
blu (Bubble, 2008) capaci di riflettere luci e colori
dell’ambiente circostante.
Il personale gentile e la
straordinaria quiete e bellezza del cortile interno nel quale termina la
mostra, rendono questa visita tra le opere del famoso artista cinese ancora più
piacevole.
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