Dove: Feltrinelli, Piazza Piemonte 2, Milano
Quando: Da 03 luglio al 31 agosto 2012, lunedì 12.00-21.00, da martedì a giovedì 10.00-21.00, venerdì e sabato 10.00-23.00, domenica 10.00-20.00
Ingresso: gratis
Sito web: http://alessandrovinci.it/news/
Quando arrivano il caldo e le
belle giornate aumenta la voglia di mangiare frutta, verdura e cibi sani,
possibilmente coltivati in modo biologico o, ancora meglio…proprio da noi
stessi!
Non poteva quindi arrivare in
un momento dell’anno migliore “Urbi et orti”, una simpatica mostra fotografica
dedicata completamente agli orti urbani e a chi, nel tempo libero e dopo il
lavoro, si dedica al suo piccolo appezzamento di terra nel cuore di
Milano.
Due fotografie della mostra. |
La mostra, allestita in una
piccola sala all’ultimo piano della libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte, risulta difficile da raggiungere poiché nei piani inferiori della libreria-
quelli più frequentati- non vi è alcuna segnalazione che richiami l’attenzione
sulla mostra all’ultimo piano. Quando sono andata a vederla ero l’unica persona
davanti a quelle fotografie. E questo è un peccato.
Chi entra per acquistare un libro non ha modo di accorgersi che al terzo piano c’è una mostra che potrebbe regalare dieci minuti di piacevole relax, o dare qualche buona idea per un piccolo orto fai-da-te.
Chi entra per acquistare un libro non ha modo di accorgersi che al terzo piano c’è una mostra che potrebbe regalare dieci minuti di piacevole relax, o dare qualche buona idea per un piccolo orto fai-da-te.
Le fotografie esposte fanno
tutte parte del lavoro di Alessandro Vinci, che ha voluto documentare come
nella città del traffico, del business e dello smog, si trovino ancora tempo e
spazio per creare dei piccoli angoli di verde, capaci di offrire ortaggi ma
anche grandi soddisfazioni.
Il reportage mostra come
medici, operai, impiegati o architetti, indistintamente dalla loro professione
dedichino il tempo libero alla cura del loro orto, spesso ricavato da campi o
piccoli terreni dentro o ai margini della città.
La scoperta più interessante è che in questi orti urbani - dove tutti sono muniti di guanti, rastrello, paletta e di vestiti un po’ sporchi di terra - nascono nuove forme di aggregazione e un nuovo senso di comunità.
La scoperta più interessante è che in questi orti urbani - dove tutti sono muniti di guanti, rastrello, paletta e di vestiti un po’ sporchi di terra - nascono nuove forme di aggregazione e un nuovo senso di comunità.
L’interessante di questa
mostra, troppo poco vista perché troppo poco conosciuta, non sta nella bellezza
delle fotografie o nel loro valore artistico, ma nella naturalezza e
semplicità che esse esprimono e nella loro capacità di mostrare la realtà degli
orti urbani proprio per quello che è: un hobby, un impegno, un momento di
incontro, uno scorcio di verde inaspettato e un po’ disordinato, spesso
circondato dagli edifici di una grande città.